Quando si raccontano storie passate, spesso si inizia con queste parole: “correva l’anno…”.
Allora per ricordare le oltre 50 stagioni di storia della più importante realtà ciclistica oggi esistente da Milano fino al Po, proviamo ad alzarci sui pedali e ripercorrere questa lunga strada piena di giovani promesse, di vita sportiva e di ricordi spesso esaltanti. Si tratta di un florido patrimonio sul quale costruire il futuro e far crescere nuove leve su quel mezzo affascinante e straordinario che si chiama bicicletta!
“Correva l’anno…” 1972 e un gruppo di persone con a capo l’instancabile Gino Paitoni, contagiate dall’incurabile passione per il ciclismo, si adoperava con cura per far venire alla luce i colori gialloblù dell’Unione Ciclistica Sangiulianese, uno dei fiori all’occhiello della Federazione Ciclistica Italiana e dell’intero mondo del pedale. Nacque così quella palestra di strada che ha coinvolto negli anni tante centinaia di ragazzi, crescendoli a “pane e fatica” e formandoli all’impegno sportivo per imparare a misurarsi prima con sé stessi e poi in competizione con tanti altri, per spingere la bicicletta alla ricerca di una dimensione piena di soddisfazioni.
Nel ciclismo il successo ha mille volti e altrettante sfaccettature e la gratificazione arriva anche senza la vittoria ma apprezzando di gara in gara il miglioramento delle proprie prestazioni e la gioia di condividere con i propri compagni i risultati raggiunti. Fin dal suo avvio la Sangiulianese ha cominciato ad essere grande e già alla fine degli anni settanta poteva vantare uno tra i più prolifici e combattivi vivai giovanili della Lombardia. A fregiarsi dei colori gialloblù sono stati davvero in tanti e alcuni di questi hanno anche vestito le maglie prestigiose di campione italiano, quella di colore azzurro della nazionale, il vessillo regionale e provinciale e qualcuno è anche salito sul podio iridato sfiorando il titolo mondiale.
Molti di questi ragazzi sono ancora oggi a disposizione di chi si affaccia al ciclismo per la prima volta, passando il testimone, o meglio, passando la bicicletta di mano in mano per proseguire una storia e una tradizione che ha tagliato nel 2022 il ragguardevole traguardo dei 50 anni. Ricordare le tante giovani promesse che sono passate da qui è davvero un’impresa ardua. Alcune restano tra i simboli di questa storia e tutti gli altri hanno comunque arricchito un fantastico album di ricordi che si rinfresca e si colora ad ogni stagione.
Ma l’Unione Ciclistica Sangiulianese ha saputo toccare punte di vertice anche sul piano organizzativo con le tante splendide edizioni del Giro della Bassa Padana che hanno portato Bontempi, Bugno, Chiappucci, Bortolami, il nostro Dario Rando e tanti altri a cimentarsi sul
traguardo di San Giuliano Milanese. Molti ricordano ancora quando venne organizzata in Piazza Duomo a Milano il 1° maggio 1995 la più bella kermesse ciclistica con centinaia di Giovanissimi in gara davanti a migliaia di turisti stupefatti. Nel 1998 il grande salto di qualità con i campionati italiani giovanili Esordienti maschili, femminili e Allievi, forse la più bella festa di giovani mai vissuta nella nostra città e poi le tre superlative edizioni del Giro Internazionale delle Regioni riservato alle squadre nazionali dilettanti di tutto il mondo. A tutto questo si è aggiunta nel 2023 la prestigiosa gara del Gran Premio del Perdono a Melegnano, riportata in vita dopo essere stata per oltre vent’anni avvolta nell’oblìo e che nel 2024 godrà dell’imprimatur di corsa internazionale riservata agli Juniores (17 e 18 anni) con la presenza di giovani atleti provenienti da diversi continenti del mondo. Sono comunque tante le occasioni nelle quali la nostra associazione sportiva – con grandissimo impegno – ha sempre buttato il cuore oltre l’ostacolo organizzando al meglio ogni singola manifestazione.
Tutto questo è stato possibile grazie all’instancabile e quotidiano lavoro di un gruppo affiatato di persone che ha lavorato con umiltà per tutti questi anni, nutrendosi di nuova linfa e di giovani energie che stanno fornendo grande impulso sul fronte organizzativo. Resta comunque sempre intatta quell’emozione intensa che ci accomuna nel guardare un bambino o un ragazzo in sella a una bici da corsa in mezzo a un gruppo multicolore che cambia le sue tonalità di volta in volta e che fa sentire tutti giovani a ogni età, da protagonisti o da spettatori, ma sempre pieni di entusiasmo e carichi di passione per lo sport più bello del mondo: il ciclismo!